Equilibrio tra stasi e movimento
- lafontedelbenessere
- 12 mag 2015
- Tempo di lettura: 3 min

Uno degli Assiomi su cui si fonda Anukalana è il seguente: "La vita è movimento"
Se ci pensi niente è immobile in questo universo! gli atomi che compongono la scrivania su cui è appoggiato il tuo monitor te lo insegnano. Gli elettroni che li compongono non si fermano MAI! Tutte le cose, anche quelle inanimate in relatà si muovono continuamente.
La staticità, l'immobilità quindi rientra tra le varie cose proposte da maya, l'illusione. In pratica... non illuderti di trovare l'immobilità, in particolare l'immobilità fisica.
Anche solo il fatto che per vivere devi respirare può farti riflettere su questo, e nelle posizioni Yoga... devi respirare :-)
Se cerchi l'immobilità vai contro la natura della vita. Se ti sforzi di non muoverti finisci per irrigidirti... e lo Yoga è tutto tranne che rigidità (o almeno dovrebbe).
Se osservi uno Yogi mentre pratica le asana puoi notare che tutta la pratica è un continuo alternarsi di posizioni stabili (non mi piace dire statiche) e movimenti armoniosi che portano da una posizione all'altra
Alcune scuole si sono concentrate prevalentemente sulla stabilità delle posizioni sviluppando tecniche e metodologie che hanno donato alla sempre più grande comunità di praticanti un grande bagaglio di conoscenze sugli allineamenti, sugli effetti portati dall'allungamento, dalla compressione, dalla torsione delle varie aree del corpo.
Altre scuole hanno dato maggiore attenzione alla parte "dinamica" dello Yoga, ovvero ai movimenti che si eseguono per entrare e uscire dalle posizioni, definendo bene il modo in cui movimento e respiro lavorano in sinergia per produrre a loro volta altri benefici importanti.
Grazie al contributo delle varie scuole e soprattutto dei loro fondatori, oggi abbiamo la possibilità di praticare con un alto livello di consapevolezza dei dettagli, soprattutto di quelli che fanno la differenza.
Allo stesso tempo però si è creata una sorta di differenziazione che ultimamente divide il mondo dei praticanti tra quelli che scelgono la via Yang (dinamica) e quelli che scelgono la via Yin (non dinamica). In pratica abbiamo, anche se è veramente riduttivo rispetto alla moltitudine di approcci oggi esistenti, la via dell'Hatha e quella del Vinyasa, giusto per semplificare in due grandi categorie.
La pratica integrata di Anukalana nasce da un profondo amore per tutti gli aspetti dello Yoga e quindi dal desiderio di non rinuciare ad un aspetto per dare enfasi all'altro. Quindi entrambi gli aspetti della pratica sono approfonditi con molta cura e con amore per i dettagli.
Grazie allo studio non dogmatico o settario dei concetti di allineamento e dei concetti di biomeccanica, Anukalana è un'integrazione di conoscenze antiche e moderne che rendono il mantenimento di un'asana prima di tutto sicuro, poi molto gradevole ed infine estremamente benefico.
Attraverso uno studio dettagliato della scienza del movimento, arricchito anche da elementi presi dalle discipline che nel movimento trovano la loro via di espressione principale (danza, arti marziali, ecc.), Anukalana ti insegna ad entrare e uscire dalle posizioni mettendo in moto dei processi che potenziano ulteriormente l'effetto dell'Asana.
Il modo in cui ogni parte del corpo e ogni fase del respiro possono lavorare assieme in sinergia per generare e sostenere il movimento è stato studiato nei minimi dettagli per arrivare poi a delle sintesi che permettono fin da subito di vivere lo Yoga come un pratica estremamente piacevole, anche quando la flessibilità è poca e la forza è scarsa.
Inoltre dalle conoscenze anatomiche più recenti Anukalana adotta un modo di muovere il corpo che rispetta e sostiene la natura delle fasce e le geometrie spiraliformi delle catene muscolari.
Grazie a questo approccio entrambe le fasi che compongono la pratica (fasi dinamiche e fasi stabili) vengono enfatizzate senza perdere nessuno dei benefici che entrambe possono portare.
Le sequenze di Anukalana si sviluppano sulla base di uno schema basato sulle funzioni vitali (radicamento, fluidità, ecc.) che permette di strutturare una pratica incredibilmente completa, capace cioè di portare i benefici sia dell'Hatha Yoga sia del Vinyasa Yoga.
Quando hai imparato le fondamenta di Anukalana sei in grado di sentire se il tuo corpo in un determinato momento ha più bisogno della fase dinamca oppure di quella stabile di una posizione.
Potrai regolare l'intensità e il ritmo della pratica sulla base delle tue sensazioni senza dover seguire delle sequenze preconfezionate (sicuramente molto valide ma sviluppate da qualcuno che dentro al tuo corpo infondo non c'è mai stato ;-)
Potrai quindi adattare le sequenze ai tuoi bisogni
ottenendo il massimo dallo Yoga e rinnovando continuamente la voglia di essere costante nella pratica con il vantaggio di imparare giorno dopo giorno a muoverti con sempre maggiore armonia e assumere le posizioni con sempre più precisione.
Arriverai al punto di sentire il movimento fluido e ampio delle strutture più sottili del tuo corpo anche quando sei stabile in una posizione.
Autore: Jacopo Ceccarelli Insegnante Yoga dal '94, Naturopata e Counselor.
http://www.anukalanayoga.com/Su-cosa-si-basa/equilibrio-tra-stasi-e-movimento.html
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